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Dal momento che la sua natura è diventato umana e la possibilità di confronto del suo comportamento è stato dato a lui, l'uomo si trova di fronte da un lato, alla volontà di Dio dall'immagine lui ha ricevuto attraverso la coscienza, per mezzo di suoi geni, e in secondo luogo, dalla necessità per l'educazione della sua natura, le cui basi mentali sono preparati ad affrontare un mondo animale , del quale deve diventare vittorioso. È tutta la storia del bene e del male!

Se i diversi circuiti aventi accesso alla nostra coscienza non avessero alcuna relazione comune, saremmo dunque cento per cento umano o cento per cento animale in una busta carnale agli aspetti simili, ma non è il caso. Disponiamo infatti di un "libero arbitro" che si trova essere un po'un'esca quando avanziamo senza alcuno aiuto di Dio, poiché nelle nostre reazioni non controllate, restiamo sottoposti alla nostra natura animale che ci dà l'impressione di essere i soli padroni a bordo su questa terra. Questa sembianza di libero arbitro è dovuto alla grande evoluzione della nostra natura animale, dotata di un coefficiente intellettuale elevato e parallelamente di una possibilità d'apertura su gli vie spirituali di natura superiore alla nostra, che permettono allora al uomo di superare su semplice natura animale ed entrare in un reale libero arbitro, se lui fa un lavoro corretto su se stesso.

L'uomo non può sfuggire così se no a questa natura inizialmente concepita per rispondere a norme di "società", generate da la necessità sopravvivenza della razza, in una legge implacabile della giungla, la legge della rappresaglia, nella quale la ragione del più forte è sempre la migliore. Le relazioni di forza non sono certamente tutte imperniate sulla capacità fisica, ma esistono in tutti i settori della vita che può portare una superiorità. Si tratta allora dei più astuti, del più ricco, del più convincente, più di meschino, più del seduttore, del più accusatore, del più spirituale, più del manipolatore... Tutto è buono per regnare sugli altri o semplicemente ne farsene accettare, perché per agire su i nostri congeneri, sappiamo usare le nostre capacità intellettuali per agire su nostri simili in modo molto più perversa che gli animali stessi.

Le capacità intellettuali non hanno dunque nulla da vedere con il rispetto e l'amore di altri, che ci è molto più facili simulare, dissimulando i nostri errori dietro alcuni atteggiamenti ingannevoli, per paura di essere scoperti in una dimensione che consideriamo poco gloriosa. In questa dimensione animale, tutto si costruisce infatti con il timore, il timore di scomparire, il timore di avere male, il timore della vergogna... Poiché è nella nostra superiorità che diventiamo deboli, poiché la coscienza, che fa di noi esseri superiori agli animali, porta ci anche il raffronto dei nostri procedimenti con quelli che dovremmo adottare. Nell'errore, siamo allora dinanzi alla scelta di concedere la eventualità dei nostri difetti, se non abbiamo ancora la piena comprensione, o coprirli con mascheramenti di "buone" ragioni, tutte meno valide le une che le altre.

Quest'approccio falso della coscienza risale ad Adam ed Eve, non rispetto all'sessualità di cui molta conserva l'immagine non non "di sgranocchiare la mela", bensì con il modo di fare tacere la nostra coscienza per giustificare i nostri reazioni o i nostri atti.

Qualsiasi atto o pensiero infatti è condotto da l'uno o l'altro dei due assi spirituali direttori esistenti in questo mondo, che chiamiamo "bene o male", o ancora "carnale o spirituale". Il primo asse portante della nostra 'spiritualità' è quindi da natura animale, collegato alla dimensione dello spirito umano. Questa "spiritualità" non è generalmente considerata spirituale, perqué facendo parte di un dominio di sotto della reale spiritualità di Dio, e questo è un errore fondamentale, che porta l'individuo a una confusione tra sé e la sua reazioni carnali, ma non gli dà la comprensione dell'origine dei suoi comportamenti. Questa spiritualità prende geneticamente nascita, soggette a spiriti e sentimenti carnali, ma continua la sua costruzione durante l'infanzia, al fine di apportare una correzione dello spirito di base attraverso l'istruzione, rendendo possibile la socializzazione dell'individuo, per meglio garantire la sopravvivenza della razza. Pertanto, se non facciamo morire questa logica spirituale costruita da menti carnali allo stato di feto, da azioni di fede guidati dalla spiritualità di Dio, è questa logica prima costruita in noi lo stato di feto che rimarrà la base della nostra guida. Questa logica spirituale dello spirito è in realtà soltanto corretti durante l'infanzia, per mezzo dell'apprendimento che genererà i sentimenti nell'adolescenza e non sostituita come Dio vuole condurci all'età adulta, per la nostra felicità più grande.

È qui tutta la dimensione del bene e del male, cioè del "carnale" e dello "spirituale", cioè ancora del peccato o delle vie di Dio.

Solo l'Amore durerà

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