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UCRAINA,

RIVELAZIONI SULLE NOSTRE DEMOCRAZIE

CAPITOLO 2


No! Non sono morti invano


2 – 2 Il paradiso della miseria umana


Non è lui che parla di Dio, senza sapere di quale dio parla, che onora il Padre, ma colui che ha il Figlio e che "agisce" secondo lui, perché come ha detto Gesù: "l'albero si riconosce dal suo frutto". Il frutto ucraino è ammirato da tutto il mondo, mentre il frutto russo fa finalmente emergere sotto gli occhi di tutti, l'odio anti-occidentale quasi secolare, che ha la sua origine nella resistenza dell'Ucraina a questo "piccolo padre dei popoli", dove la "Grande e Santa Russia" si rimpinzava a danno di chi morivano di fame. Questo semplice essere umano, Stalin, non era nato carnefice, ma lo era diventato per far regnare senza Dio, questo regno ideale, che era vissuto come una religione in nome della quale tutti si vantavano di aver vinto l'impostura di Dio sulla terra, che andava a sradicare anche la memoria di questo Dio in nome del quale erano stati schiavi.

Tutti? No! Perché c'erano ancora quei maledetti ucraini! Quegli esseri appena umani che lo pregavano sempre, quei maledetti rozzi che non erano sottomessi alla grande causa umana e alla Grande e Santa Russia dell'Unione Sovietica, quelli che dovevano essere sterminati dalla faccia della terra, per sperare che un giorno il paradiso in terra si sarebbe stabilito da solo.

Stalin, questo "piccolo padre dei popoli" andava così per organizzare un crimine collettivo di cui tutti sarebbero stati complici, poiché i "buoni tra gli uomini" si sarebbero rallegrati e si sarebbero rimpinzati del cibo di questi spregevoli ucraini, che sarebbero così morti lentamente di fame e di freddo davanti all'orrore dello spettacolo dei loro figli che deperivano, prima della vita, che era stato loro rubato si estingue.

È in questa complicità collettiva che i loro discendenti non possono più accedere alla percezione di Dio e che sono tornati all'istinto primitivo noto come animale. Se gli animali non sono capaci di gioire della vera crudeltà e vendetta come gli esseri umani, è perché il loro sistema emotivo non permette loro di uscire dai loro istinti, pur rispettando la loro genetica, mentre quello degli umani può condurli oltre questo rispetto se sono portati a combattere bestialmente contro colui che considerano il loro persecutore. Gesù l‘ha detto: "Io vi dico: a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto neppure quello che ha" e troviamo il compimento spirituale che fa la differenza tra l'Ucraina, che "ha" il sostegno di Dio, a causa dell'attaccamento dei suoi antenati allo Spirito Santo, e la Russia, che "non ha".  perché anche ciò che possedeva in dignità e buon senso le è stato tolto. È anche in questo che dobbiamo dare vero valore allo Spirito Santo, affinché oggi nessuno cada nella stessa trappola satanica in cui questi russi, senza dubbio sinceri nella loro ignominia, si lasciarono condurre a diventare più carnefici di quelli che avevano combattuto attraverso gli zar che rappresentavano Dio ai loro occhi.

Se ho avuto la fortuna che il mio percorso professionale mi ha portato a sperimentare la vita nella grande Russia che era l'URSS, oggi posso dire che Dio mi ha dato la possibilità che molti altri non hanno avuto, mentre io denigravo Dio il più possibile, a causa della stessa cattiva immagine di Dio che la vita mi aveva portato. Le prime due settimane del mio soggiorno mi bastarono per guarire per sempre dalle mie tendenze comuniste, al punto da conservare nel cuore il ricordo della disperazione che mi si sarebbe imposta se avessi dovuto vivere un solo giorno come residente sovietico, dove altri andavano a nascere là, vivere là e morire là.

Incapaci di districarsi da essa, molti vi si erano abituati con la forza, mentre altri senza dubbio l'avevano vissuta come un misto di fede e sottomissione al sistema, per paura di un'enorme sorveglianza poliziesca a tutti i livelli. Questa sorveglianza era tanto più giustificata ai loro occhi, in quanto era da essa che emergeva la gestione dei "privilegi" in modo che non andassero a coloro che mancavano di integrità nei confronti di questo suddetto sistema. Questi veri difensori e guardiani dell'integrità non dovevano subire la mancanza di cibo, per esempio, e quindi i membri del Partito Comunista, della milizia o dell'esercito, avevano privilegi che gli esseri umani comuni non avevano. Affinché ognuno di questi valorosi guardiani potesse svolgere correttamente i propri doveri, era quindi giustificato al cento per cento che fossero tutti ben nutriti, che fossero ben alloggiati, che stessero al caldo nei loro letti, al punto da aprire a loro dei "diritti" di molestie sessuali taciuti, in modo che l'onore del sistema paradisiaco non fosse compromesso. Tutto era eccessivamente regolato, che si trattasse della distribuzione di generi alimentari, del tempo libero, dello sport, dell'accoglienza di estranei, come stavo vedendo, e per me, che scoprivo il sistema un po' di più ogni giorno, sarebbe stato peggio che uccidermi, che accettare come motivo di vita, la "felicità" quotidiana che credevano di vivere per tutta la vita. Se ho un ricordo meraviglioso di tutti quegli ucraini, così affabili e gentili, allora ho imparato cosa significa "miseria umana", attraverso la quale, anche solo esprimere gioia, o una semplice disapprovazione del sistema, poteva portare al carcere, o meglio, al Gulag; i lavori forzati da cui tanti milioni di esseri umani non sono mai tornati, siano essi russi o ucraini, ortodossi o semplici simpatizzanti di Dio.  

Per questo dobbiamo saper distinguere tra le nazioni e i sistemi che le guidano, perché da allora ho sempre cercato di far capire a chi mi sta intorno che cos'è la vera miseria umana, che non ho sentito in nessun'altra parte del mondo se non in questo paradiso. Quarantadue anni dopo, questa percezione è ancora presente nel profondo della mia mente, ma non riuscivo a capire in quel momento che proveniva dalla mancanza della presenza divina su tutta la nazione, che il sistema aveva per così dire abolito con la forza, poiché io stesso stavo combattendo lo stesso Dio. Pensavo di essere diverso da loro, per non dire un po' superiore, perché mi era stata data la grazia divina di nascere in un sistema democratico tollerante, e se denigravo Dio quanto un essere umano è capace di farlo e odiarlo, ero senza dubbio peggiore di quegli sfortunati ucraini, anche se soffrivo per lo smarrimento che mi ispiravano.

Questa è l'ambivalenza di molti, perché nelle nostre analisi prevale facilmente l'egocentrismo della nostra natura umana a scapito di ciò che la percezione della presenza divina vorrebbe portarci dal "cuore".

Egli cercavano di convincersi che stani felici e nella giusta via divina, mentre io ero convinto di essere lì per mezzo di me stesso, il che mi permetteva di rifiutare Dio e il sistema che lui stesso aveva posto alla Francia, in cui ero cresciuto e di cui avevo goduto di tutti i vantaggi. È senza dubbio questa ambivalenza che, parecchi anni dopo, avrebbe aperto la mia comprensione a questo Dio d'Amore, che così facilmente confondiamo con un tiranno, a causa di questo tutore bugiardo e delle sue iniziali attribuzioni spirituali che ci portano a non saper distinguere le dal vero Dio, il nostro Creatore. Non sapevo perché questo "ideale senza Dio" mi ripugnasse così tanto, ma era perché la vita che apprezzavo più di ogni altra cosa era stata costruita sui valori di questo Dio d'Amore, che odiavo a causa della mia confusione con Satana. Se ho odiato così tanto questo Dio, non sono stato io ad odiarlo, come dice l'apostolo Paolo, ma colui che abitava in me in quel momento nella "persona" di questo tutore bugiardo a cui ho dato ragione, come il signor Putin pensa di adorare Stalin, mentre è Satana che serve oggi.

È forse per ringraziare ogni uomo e donna ucraina che ho conosciuto all'epoca che scrivo queste poche righe, perché è grazie a ciascuno di loro che, qualche anno dopo, ho incontrato lo Spirito Santo di questo Dio d'Amore, così diverso da quello che avevo sempre denigrato a chiunque volesse ascoltare.

Sempre? No! Perché da bambino, se non ero un santo, sono stato per un po' molto attaccato a questo Dio d'Amore in Gesù Cristo. Un pomeriggio d'estate, avevo anche pensato di diventare sacerdote con un compagno di classe, prima che poche ore dopo mi sentissi tradito da questo stesso Dio, attraverso la "ferita" che un sacerdote mi aveva appena inflitto con qualche parolaccia e sprofondai inesorabilmente nell'odio verso di questo Dio. Con il passare del tempo, la lettura di alcuni libri esoterici, che avevo trovato così intelligenti, mi ha portato a una ricerca di dialogo con l'anima del mio defunto padre, che pensavo di non aver mai sentito. Se era così, era perché stavo ancora aspettando di sentirlo dalle mie orecchie, mentre la mattina dopo e per gli anni a venire, mi sarei lasciato condurre dalla voce di veri demoni, fino a spaventarmi, tanto i miei deliri mi portavano poi a comportamenti illeciti e demoniaci. Se, dopo una condanna, imparò a controllarne gli eccessi, non fui guarito, ma attraverso questo passaggio in Ucraina, devo realizzare oggi il futuro che mi si sarebbe imposto per l'eternità, se qualche anno dopo, non avevo incontrato la mia attuale moglie, e poi questo Vero Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe, quel Dio d'Amore in Gesù Cristo.

L'amore, l'avevo nondimeno cercato, per portarlo agli altri, in quella che consideravo la mia "libertà", che a mio avviso altri rifiutavano per la loro stupidità di dare ragione a ciò che chiamavano Dio. Questo Dio, e tutto ciò che poteva rappresentarlo sulla terra, mi procuravano un tale odio e risentimento, che la sola menzione di esso mi infliggeva una rabbia interiore così potente che avrebbe potuto rendermi violento al punto di colpire qualcuno. Questo Dio era ai miei occhi una tale ignominia e una tale manipolazione, che, proprio come Stalin o Putin, sarei stato capace del peggio.

Fortunatamente per me, quella che chiamavo la mia "libertà" era in una zona dove nessuno voleva seguirmi. D'altra parte, colui il cui squilibrio è nella ricerca di un campo ricercato da un intero popolo, è sostenuto nella sua turpitudine e vuole portare la propria libertà tanto a coloro che considera suoi discendenti, come il signor Putin oggi. Se, per me, l'affetto per mio padre mi aveva portato a una possessione demoniaca, senza dubbio su piccola scala, questa diventa come possiamo vedere in Vladimir Putin e in tutti coloro che lo seguono, quando viene da persone come Lenin, Stalin, Hitler e tanti altri tiranni in giro per il mondo.

Coloro che cadono vittime di tali demoni, usano la parola di Dio a loro vantaggio, e se parlano della gloria della morte di coloro che li seguiranno, essi stessi sono più attaccati alla vita che credono eterna per loro, il che li differenzia un po' da me in quel momento.

Questa differenza deriva dal registro in cui sono intrappolati. Per me erano semplici demoni, anch'essi governati da Satana, che si manifestavano solo nelle circostanze in cui davo libero sfogo alla loro stravaganza, anche se in altre circostanze ero allora vittima inconsapevole del loro padrone. Quando si tratta dell'influenza della civiltà sulla terra, come nel caso di Vladimir Putin, o di qualsiasi altro prima di lui che ha influenzato una moltitudine di civiltà, di adorare un dio repressivo sotto pena di sanzioni, allora è il capo dei demoni nella persona di quel tutore bugiardo, che è Satana.

Questi semplici esseri umani non sono più demoniaci, come possiamo considerare che io era, ma satanici, perché la dimensione spirituale dentro di loro è perfettamente nascosta dietro la parola di Dio, nel ruolo ancestrale di Satana che li glorifica, e che cercano di adempiere consapevolmente o inconsciamente in ogni circostanza. Questi umani sono ancora semplici esseri umani, probabilmente più sordidi e paranoici di altri, ma questo non significa che dovremmo metterli al posto di colui che li abita.

Se per me, era ovvio che Dio non esisteva, avevo concesso a Gesù il diritto di esistere e di spiegare ai miei occhi i suoi incredibili atteggiamenti, lo avevo collocato come un alieno che aveva solo cambiato l'acqua in vino, come io stesso sapevo fare aggiungendovi di nascosto, una polvere che sarebbe stata miracolosa per l'epoca. In questo, c'è una parte in ognuno che rimane bella davanti a Dio, e proprio come nei Vangeli, Gesù ha mandato i demoni di questo demoniaco nei porci, sta a noi combattere la buona battaglia assumendo l'autorità di Cristo se ci chiama a farlo, senza oltrepassare ciò che ci chiede a questo riguardo. Se ognuno in Cristo ha l'autorità spirituale di liberarsi da tali demoni, farlo per gli altri può portare le nostre presunzioni a veri e propri disastri, e non è la paura che dovrebbe tenerci in equilibrio, ma la saggezza che Dio dona a chi vuole seguirlo solo. Gesù ha dato la sua vita alla Croce per questi uomini come per qualsiasi altro, ma la sua autorità non va mai oltre il libero arbitrio di ogni persona, il che significa che per liberare una persona spiritualmente, deve chiederla. E così, durante una notte di dialogo tra amici, lo ha fatto per me, senza che nessuno intervenisse in alcun modo, nel momento in cui ho capito e proclamato in tutta sincerità che "Non importa, chi ha potuto essere Gesù, che è stato un uomo o un extraterrestre, l'importante è seguire i suoi precetti".

Mi sono ritrovato liberato dal "branco di porci" attaccato al mondo di Satana, al punto da diventare un ammiratore delle percezioni che ho subito scoperto dentro di me. Essi corrispondevano a quello che biblicamente è chiamato il battesimo dello Spirito Santo, e mentre questo è un prodigio, quando è sperimentato "dal cuore" da colui che lo riceve, questo prodigio non dovrebbe oscurare il proposito divino che ne emerge. Non è che crediamo che siamo già arrivati, ma che sappiamo di essere finalmente entrati in un vero e proprio processo di liberazione spirituale su tutti gli altri livelli emotivi. Fu in questo senso che fu per me una meravigliosa apertura, verso il lungo, lunghissimo processo che andava a mi condurre ogni giorno un po' di più verso la sintesi, sia biblica che "scientifica", che vedremo insieme nei prossimi capitoli.

La trappola è credere che lo sconvolgimento di una prima liberazione sia fine a sé stesso, quando in realtà è solo un nuovo inizio nella progressione spirituale verso Dio, come la conquista di Canaan per il popolo ebraico. In questo, l'Eterno Dio non vuole che ci accontentiamo del rinnovamento di alcuni neuroni situati vicino al nostro cuore o nel nostro cervello, ma vuole rinnovare l'umano nella totalità del suo sistema emozionale. Se lo desidera, è perché possiamo diventare una cosa sola con lui, come avrebbe voluto che fosse il suo popolo quando gli chiese un re al posto dei giudici che egli stesso aveva posto su di loro.

Questo episodio biblico è forse quello che ha portato l'umanità alla maggiore confusione, perché sono stati gli eccessi ad esso legati che hanno portato all'introduzione in Europa di monarchie, dette di nascita divina. In realtà, è vero il contrario, perché anche se Dio l'ha permesso al Suo popolo e l'ha usato per secoli per spingere tutti verso il loro obiettivo divino, era solo una misura di ripiego. L'Eterno si sottomise al suo popolo e nominò un re come aveva chiesto, ma questa era l'ultima risorsa, non la sua prima volontà. Se Dio glielo permise, fu perché il suo popolo non lo abbandonasse del tutto e perché l'anarchia venga a prevalere sull'immagine che stava per lasciare di lui attraverso questo popolo. Questa è la fonte di così tante cause di errori e rivolte demoniache contro Dio in tutto il mondo e per millenni, che vale la pena dedicare del tempo a leggere il passaggio biblico che riferisce i fatti in 1 Samuele 8-4/9: Allora tutti gli anziani d’Israele si radunarono, vennero da Samuele a Rama, e gli dissero: 5Ecco tu sei oramai vecchio, e i tuoi figliuoli non seguono le tue orme; or dunque stabilisci su di noi un re che ci amministri la giustizia, come l’hanno tutte le nazioni. A Samuele dispiacque questo loro dire: "Dacci un re che amministri la giustizia fra noi"; e Samuele pregò l’Eterno. E l’Eterno disse a Samuele: "Da’ ascolto alla voce del popolo in tutto quello che ti dirà, poiché essi hanno rigettato non te, ma me, per ch’io non regni su di loro. Agiscono con te come hanno sempre agito dal giorno che li feci salire dall’Egitto a oggi: m’hanno abbandonato per servire altri dèi. Ora dunque da’ ascolto alla loro voce; abbi cura però di avvertirli solennemente e di far loro ben conoscere qual sarà il modo d’agire del re che regnerà su di loro".

Il diritto di Satana su di noi è sempre legato ai nostri errori, le cui conseguenze riversiamo a Dio, dove dovremmo pentirci di averlo abbandonato noi stessi. Anche per questo, se una democrazia vuole affermarsi stabilmente e produrre buoni frutti, su quella che Gesù chiamava "la Chiesa" deve lottare secondo le regole divine e non come mascalzoni che bramano i privilegi dei benestanti e fanno per loro una rivoluzione per occupare i primi posti. Non dobbiamo giudicare i nostri padri nella loro sincerità, non più di quanto non lo siano gli ideologi e i tiranni che abbiamo menzionato, ma non dobbiamo fingere di credere che il nemico delle nostre anime non userà la nostra sincerità a nostre spese, se ci abbassiamo ad adottare come giustizia in nome di Dio i diritti repressivi sull'umano, mentre questi diritti sono sempre stati riservati a Lucifero, e poi a Satana.