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Seguito del capitolo 2


LE PIANURE DI UCRAINA


Settembre 1981 :  Gli ritrovarsi

  

  

Credo tuttavia che non direi mai abbastanza quanto ciascuno di quelli che avuto l'opportunità di incontrare, erano delle persone piacevoli di cui custodisco un ricordo indimenticabile. Quando li ritrovai in settembre, la natura aveva cambiato beninteso, ma essi erano restati gli stessi. Direi forse anche più avvincente, conoscendoli meglio. Galla ed Allhona mi aspettavano impazientemente ed il nostro incontro fu di più felice. I nostri amici mi aspettavano anche, degli amici di cui non vi ho parlato ancora con cui ci ritrovavamo tuttavia molto spesso. Dopo il suo divorzio Galla era passata parecchi mesi da essi nell'attesa che gli sia attribuito un appartamento, e dei legami molto forti si erano tessuti allora tra essi.

Avevano due bambini, era mamma al focolare e lui agente ospedaliero. Erano ogni due molto gentili. Da essi come dallo zio di Galla, vivo la vera dimensione della famiglia sovietica. Spesso ci capitava di mangiare insieme e condividevamo molte cose. Due o tre volte, ci capitò bene inconsapevolmente, di presentarceli inaspettatamente da essi all'ora del pasto. Di un'aria imbarazzata ci fecero ogni volta aspettare nell'entrata cinque a dieci minuti, e si affaccendarono a modificare un po' il loro proprio cibo. Ciò non c'arrivò certo spesso, ma mi trovai di ciò molto imbarazzato. Dopo questi alcuni minuti di attesa, c'installavano a tavolo, e rimanevamo a cenare il migliore. C'erano allora alcuni pezzi di carne o di funghi mescolati alle sole patate che loro stessi si riservavano. Avevano aperto decentemente rapidamente un piccolo vaso di conserva.    

Queste conserve non erano queste acquistate al negozio, corriera stessa quelle erano ancora quasi troppo care. In famiglia e tra amici, la domenica partivamo talvolta a camminare a braccetto, sottobraccio. Egli, come ogni giorno di ogni anno, alla città o alla campagna, metteva come tanti altri le stesse scarpe nere bucate, e noi andavamo a fare un picnic nei boschi.  Dopo il pasto, il migliore dei divertimenti era la raccolta i funghi di cui facevano delle conserve. Quando i cesti erano pieni, un poco come i bambini felici di vivere, giocavamo a mosca cieca o ad inseguire si nei campi di grano recentemente tagliato. Per me questo era come un ritorno si alle sorgenti, un ritorno ad una vita semplice, mi rallegravo di ciò corriera all'indomani andavo ad avere altre cose. Ma per essi? Essi avevano solamente ciò come motivazione. Sapevano che in seguito, ci sarebbe ancora la stessa vita cupa, le stesse scarpe traforate. Erano certo felici di questi divertimenti in famiglia, ma il loro orizzonte di speranza era se restringe, che una lumaca l'avrebbe raggiunto rapidamente.   

Il raccolto di grano, non era neanche lo stesso che da noi. Nella mia infanzia, avevo appreso alla scuola elementare che queste immense pianure di Russia e dell'Ucraina erano il solaio dell'Europa. Dunque correvo allora nel "solaio", molto obbligato di constatare che non era lontano da essere vuoto. Bambino, correvo continuamente. Dovunque dove andavo, mi occorreva correre, salvo può essere per andare a scuola, ma per ritornare ne, ero sempre il primo. ... Allora non vi dico quante volte ritornai  il baso delle gambe graffiate dalle stoppie, quando, da una delle mie nonni alla campagna, correvo nei campi dopo la mietitura. Ho un po' perso questa abitudine, ma mi ricordo molto bene quanto queste stoppie erano vicino uno dell'altro, e quanto erano anche numerosi i chicchi di grano sulle spighe; ma in questo "solaio dell'Europa", il problema non esisteva più, tanto le stoppie erano distanti uni degli altri. In quanto alle spighe quando ne trovavamo alcuni caduti a terra, erano se corsi ed i grani così piccoli, che somigliavano ad un'erba selvaggia.  

Parimenti, che questi campi erano molto pietosi, i raccolti dei giardini erano tutto tanto. Verso il mese di aprile mi sembra, di grosso trattore a bruchi che scoppiettando, erano venuti tuttavia di notte arare tutto il campo dietro da noi. A prossimità nessuno aveva potuto dormire, ma era all'alba quasi la festa. Ciascuno era gioioso e pieno di motivazioni, all'idea del futuro raccolto. Nei giorni che seguirono, tre persone vennero a definire ed attribuire del appezzamenti per i postulanti ai giardini. Uno passava con un immenso compasso di agrimensore, un altro delimitava i appezzamenti, ed un terzo notava su carta. Per me che mi ero dedicato al giardinaggio ogni tanto e che avevo in orrore il bêchage, quando avevo fatto il testimone di questa organizzazione, anche se non avevo gridato applauso visto il folclore che regnava intorno, ero stato sedotto quasi. Due cose mi erano restato come le interrogazioni sconcertanti, la distanza a percorrere da casa à i giardini a piedi, e la mancanza di sistema di annaffiamento. Fin dall'attribuzione del appezzamenti conosciute, una maggioranza si precipitò tuttavia al lavoro.  

Il verde aveva spinto dappertutto quando fine di maggio lasciai Ladijin, questi giardini non erano molto in anticipo, ma andavo a scoprire il risultato in settembre. Molta erba aveva cresciuto allora, quanto al verdure, erano tutti o quasi all'immagine dei campi di grano. Ciascuno si era dato tuttavia molto male, ma quelli che avevano avuto la fortuna di abitare vicino al giardino avevano dei raccolti accettabili. Per gli altri, ammazzati in una miseria simile a quella di Gerardo Depardieu in Manon delle sorgenti, i loro "coucourdes" avevano finito più o meno per deperire. Se la cosa non fosse stata tanto grave per questi infelici, ne potremmo ridere quasi oggi...     

Gli uniche raccolti pressappoco corrette degli privati cittadino, non erano localizzate in un luogo abituale da noi, ma intorno a numerosi palazzi, erano fiorenti. Non era l'insieme degli spazi verdi, ma molti prati in fondo ai palazzi, erano coltivate da certi. Tutto era così, "sapersela sbrogliare". Nella loro situazione miserabile, ne era così, questo saper se sbrogliare non era più un gioco come certi potrebbero immaginare si egli, ma faceva molto parte delle loro condizioni di sopravvivenza. Questa necessità che aveva finito per velare essi lo spirito in quanto a tutto l'immenso mercato nero dei prioritario, i ricchi di allora e gli ancora più potenti di oggi.   

Settembre si concludeva, i fogli avevano già la loro apparenza di autunno. le Mie installazioni funzionavano correttamente, e di altri mi aspettavano sotto i cieli più clementi. L'ora della separazione era arrivata dunque. Per lo stile di vita, ero molto felice di partire, ma avevo tuttavia il cuore grosso nei tutte confronti queste persone affascinanti e gentile che non avevano consapevolezza della miseria morale nella quale vivevano, e si prendevano per gli americano, tanto la menzogna che li cingeva era grande.   

Il mio ritorno andava a portarmi un'ultima prova di tutto questo sistema quasi carcerario in che l'uomo vive libero come in una prigione. Non andavo infatti non tardare di ricevere della posta di più teneri biglietti postale ai quali andavo ad affrettarmi di rispondere. Biglietto dopo biglietto il tono dei sui biglietti si evolse. Si lamentava di non avere sempre niente promosso da parte mia, che non tenevo le mie promesse. Mi scriveva, ma non riceveva niente in ritorno. Cinque a sei mesi passarono così, senza che nessuna di tutte li mie biglietti non gli giunga.   

La posta difficilmente controllabile alla spedizione, corriera mescolata alla moltitudine, mi giungeva, ma il suo, facile a sorvegliare in ritorno alla distribuzione non gli arrivò mai. Una volta di più la prova era fatta che gli occidentali erano delle persone ingrate che non tenevano le loro promesse. Davanti ad ogni avvelenamento degli animi, l'uomo è impotente.     

Trassi dunque progressivamente un tratto su questa pazza storia da amore. andavo a dovere aspettare ancora alcuni anni per incontrarlo, ma ero vaccinato per sempre di tutte le mie ideologie comuniste istituite come una religione per l'uomo.   

A volere creare una civiltà migliore senza Dio di cui gli zar avevano lasciato loro una se cattiva immagine, costruirono su delle basi umane, il peggio di ciò che l'uomo può fare. Dio che avevano considerato come la sorgente della miseria umana e di cui si erano preservati così accuratamente, era tuttavia il solo capace di condurrli alla riuscita. Lo vedremo nei prossimi capitoli. Imitarono in realtà ciò che conoscevano e che condannavano tuttavia. L'uomo senza Dio potendo riprodurre solamente l'immagine che possiede ne egli, essi ricrearono ciò che avevano rigettato. Certo i privilegi avevano cambiato bordo, ma non erano non più intemerati dei precedenti.    

È là tutta la nostra vocazione se non apriamo gli occhi della nostra anima. Purché lo facciamo prima che sia troppo tardi!   

Questa traduzione è stata effettuata da un traduttore elettronico, è per questo che chiediamo a lei molta indulgenza, e siamo aperti a qualsiasi proposta dalla sua parte per una migliore interpretazione. Grazie per ciò, di volere contattarci qui.

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