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CAPITOLO 6


Marie-Claude, il mio inizio di paradiso!



Gigi la migliore amica di Annette, si era messa in famiglia da alcuni tempi con Daniel, quest'amico che aveva costruito il guscio del mio padiglione. Era consigliere comunale e membro del comitato "feste" in un piccolo villaggio a prossimità di Évreux, e di tanto in tanto facevamo uscire insiemi al fine settimana. La stagione dello carnaval era arrivata e con essa, il ballo mascherato del suo comune. Gigi e Annette, molto entusiasti in attesa di quest'evento, avevano progettato di invitare altri compères allegri e di tutti mascherarli per l'occasione. Vi mettevano veramente tutto il loro cuore, e secondo le previsioni, combiniamo formare un gruppo di otto o dieci trapani allegri. Avevo da parte mia altra cosa a pensare che ad andare perdere il mio tempo a questo tipo di intrattenimenti ai quali avevo perso gusto da tempo, ed alcuni giorni prima dell'evento, ero il solo non ad avere sempre costumi nonostante l'insistenza di Annette. Mi lasciai dunque piegare a mascherarsi in uomo preistorico, ed il giorno arrivò.

Rientrai relativamente tardi del mio lavoro, questo sabato otto febbraio 1986, poiché molto non ero sempre motivato per l'uscita di questa sera. Sul cammino del ritorno, avevo avuto il tempo di riflettere a ciò che lo attendeva. Due soluzioni me erano allora apparse come accettabili: O trascinavo i piedi alla divergenza del gruppo durante tutta la sera, o facevo contro cattiva fortuna bene cuore, e lo forzava un po'a dare l'impressione di divertirla. Al mio arrivo, mentre tutti erano già là, io presi la soluzione imprevista di divertirla molto breve. Dopo tutto, poiché occorreva andare, quanto ciò serva a ridursi: Farò dunque il pitre. Il mio mascheramento si prestava del resto molto bene, poiché oltre alla barba che portavo naturalmente allora, ed il tunique a lungo pelo che mi aveva fabbricato Annette, avevo messo una parrucca a peli lunghi che ébouriffés al massimo. Fornito di una grande osso in plastica che portai di tanto in tanto alla bocca, non mi bastava soltanto adottare il passo ed i ringhii di una scimmia, per diventare l'uomo perfetto di Cro-Magnon.

La musica si era appena fermato tra due danze, e ciascuno aveva appena riacquistato il suo posto quando facemmo la nostra entrata. Non c'era folla, e poiché eravamo il gruppo più importante e più mascherato, fummo immediatamente i punti di mira, tanto più che la nostra tavola era situata all'opposto dell'orchestra, e prendeva quasi tutta la larghezza del tracciato. Ero personalmente quasi ostruito della situazione e soggiorni sul punto di sederselo con discrezione, quando: Oh! Sorpresa! Io descrizioni Catherine e Gill, questa giovane coppia che avevamo conosciuto sei o sette anni prima. I miei vicini di costruzione, in occasione del nostro arrivo a Evreux, dove nel piccolo garage, avevo costruito mia prima monoplace. Era realmente inaspettato! Si sedevano bene prudentemente nel fondo, vicino all'orchestra. Adottai allora più che mai il passo dell'uomo di Cro-Magnon, e mi precipitai verso loro.

Immediatamente, constatai un timore, quasi un'angoscia da parte loro. Come questo faceva, non era tuttavia un errore, era bene loro? Contrariamente alla sua pratica di ordinario joviale e gabbiano, Catherine sembrava sempre più spaventata al mio approccio. E Gill, Gill e la graziosa bionda presso loro? Come questo faceva? Più mi avanzavo verso loro, e più sembravano imballarsi tutti tre sulla loro sedia? Sempre con il mio passo di scimmia ed i miei ringhii d'uomo preistorico, saltai quasi su Catherine per abbracciarla in primo. Passò vuoto livido allo scarlatto rosso???

Lo riconobbero e vennero tutti tre con un imbarazzo ovvio, a sedersi alla nostra tavola su mio invito. Sorpresi, osservai anche un piccolo imbarazzo di Daniel, ma non mi fermai. Ero sul momento, molto soddisfatto di essere riuscito a fare venire al nostro tavolino grazioso bionda che accompagnava Gill e Catherine, ciò me bastava. Certamente già avete capito che secondo le mie pratiche, avevo gettato il mio attribuito su essa fin dal primo sguardo. In società di Annette, di cui temevo sempre più la gelosia, mi occorreva dunque giocare stretto se volessi arrivare alle mie fine senza darle il risveglio. Inoltre, quando Daniel provò a dirmi la ragione del suo imbarazzo che mi sembrò essere in relazione con questa graziosa piccola bionda, finsi non di interessarsi. Lo ascoltai del resto di un orecchio tanto più disattento, che avevo nel frattempo osservato la sua insistenza a ballare con essa. Non era meno donnaiolo che, e non avevo l'intenzione né di lasciarle la priorità, né attirare i sospetti di Annette. In una parola, avevo su due tabelle la necessità di manifestare il mio désintéressement di questa graziosa bionda. Annette aveva bello “sapere„ da allora sempre che non gradivo particolarmente le bionde, egli non occorreva tuttavia approfittare!

Io appresi due settimane più tardi, la ragione dei loro diversi timori. Marie-Claude, bella la piccola bionda che abitava anche questo piccolo villaggio, aveva vissuto contro il suo gradimento durante dieci anni, con un lavoratore che aveva fatto l'una dei giornali in un fatto diverso che attacca alcuni mesi prima. Aveva immediatamente percepito quest'evento come la svolta, la liberazione della sua vita, ma le circostanze restavano ben difficili da gestire. Gill e Catherine che sympathisé con essa come vicini, avevano così tanto insistito per trascinarla a questo ballo, che aveva finito per lasciarsi convincere. In questo stesso piccolo villaggio in cui “il western„ aveva avuto luogo e di cui alcuni complici erano sempre in cavales, chiunque volendo, avrebbe potuto loro nascondersi dietro il mio mascheramento per raggiungerli. Le loro angosce da vederlo precipitarsi verso loro non erano dunque senza una reale ragione, non più dell'imbarazzo di Daniel in queste circostanze. Bene fortunatamente, né uno né l'altro erano cardiaco.

Le loro emozioni erano passate, ed io ballavo con Marie-Claude, bella la piccola bionda di un metro cinquanta. Sembrava ben felice, ma fui deluso quando verso tre ore della mattina, gli proposi il mio numero di telefono d'ufficio di conservare il contatto con essa e che non lo prese. Alla piccola mattina, per chiudere questa sera di festa, andammo qualsiasi insieme mangiare la minestra alla cipolla in Gill e Catherine. Lo credo bene di ricordare che avevo un po'manovra in questo senso, per conoscere un po'più su che avete compreso. Facevo certamente semblant di ignorarlo dinanzi al gruppo, ma non cessavo di sorvegliare dell'angolo di occhi, i inferiori dei suoi movimenti. Durante che le cipolle si pelavano, che la minestra si preparava, si assentò alcuni minuti. Al suo ritorno, più innocentemente del mondo, come per cortesia, io informato dunque della ragione della sua assenza. Di conseguenza, io sus che era andata rendere visita a piedi ai suoi bambini, e visto il suo debole tempo d'assenza, abitava obbligatoriamente molto vicino. Ed io di collegare come se di nulla fosse: “0h! Come deve fare nero, non avete avuto timore?„. Ipocrita! ... “Non, poiché ho lasciato l'illuminazione esterna accesa, per ritornare più facilmente„.

E di due! Il giro era giocato, bastava che parta alcuni secondi prima di essa e saprò dove abitava. Pensate, a quattro o cinque ore della mattina, in un piccolo villaggio di campagna, in pieno mese di febbraio, le illuminazione esterne non andavano essere numerosi a situare. Quella mattina, quando lasciai la casa dei nostri amici, un colpo d'occhio a destra, un colpo d'occhio a sinistra, ed io sus dove abitava. Avevo acquisito senza dare il risveglio, sufficientemente dettagli su questa piccola bionda per trovarla all'occasione, ma era comunque bene poco.

Due settimane passarono prima della nostra partenza in famiglia per gli sport d'inverno, ma arrivavano al momento giusto per le mie imprese personali. Li avevamo certamente programmati fin dal nostro ritorno di vacanze in settembre, bene di che non conosca ed il licenziamento e la creazione della mia società. Il programma era un po'evoluto da allora, poiché andavo dovere partire con la mia famiglia, ritornare lavorare tutta la settimana e tornare il fine settimana che segue cercarli. Annette avrebbe potuto andare sola con i figli, ma così approfittavo anche di alcuni giorni di rilassamento. Le mie ragioni inizialmente sincere, loro si erano anche trasformate, poiché mi avevo promesso di fare l'impossibile per rivedere Marie-Claude durante questo periodo.

Mi avevo inizialmente sentito un cuore che intraprende e sicuro di essa, ma più il tempo passava, più mi spiegavo la mia ignoranza al suo riguardo. Non ero stato attento alle parole di Daniel, né anche a quelle di Annette alcuni giorni più tardi, ancora una volta per non darle il risveglio sulle mie intenzioni, ma molte mie questioni restavano senza risposte. -elle era sposata? Il suo marito era alla casa? Quale età aveva i suoi bambini e quanto erano ? Se andassi colpire alla porta e ciò che uno di loro mi aprì dicendo “Ze vai sersé mon pa - pa„, cosa gli risponderei -je???

Più il giorno e l'ora di andare colpire a questa porta si avvicinavano e più mi trovavo buone ragioni non di rendermi. Penso che molto lo capirà. Il giorno arrivò tuttavia ed ero sempre nelle mie che affliggono riflessioni, quando la sera venuta lasciai il mio lavoro in attesa di trovarla. Sulla base di Mantes la graziosa, indipendentemente dal mio itinerario, mi occorreva passare per Évreux. Ritornai dunque a Evreux inizialmente. Mi occorreva in seguito per avere l'opportunità di colpire alla sua porta, che mi resi al suo villaggio… Non essendo tutto questo troppo compromettendo, andai dunque! Al mio arrivo nel villaggio era già almeno venti ore, le vie erano deserte, mi avvicinai dunque delicatamente, molto delicatamente. “Sì, quello potevano essere questa casa! Non! Ah sì! Questa, sì il piccolo terre-plein, il recinto in cavità, sì ma comunque, uno il ventiquattro febbraio ad otto ore della sera, occorre essere gonfiato… Sottile allora!„ Il tempo di tutte queste riflessioni, ero passato senza avere il coraggio di fermarlo. Tutto penaud, feci demi-tour nel piccolo legno dietro, ed al secondo passaggio, era deciso, vedrò bene, improvviserò.

Oh ! Questa griglia, questa pista di pietre che mi sembrava non non finirne, la porta… Supporto! Supporto!

La porta si entra aprì: OUF! Era essa. “Ah! È voi? „ Avevo avuto possibilità, aveva creduto che fosse signor le Maire che, visto il contesto familiare, veniva a depositargli documenti. “Cosa avete fatto là? „ Due parole, tre parole; dovevo averglidettgli che ero solo, e che per “occasione„, poiché non avevo mangiato e che avevo visto la luce accesa, mi ero fermato dirle bonsoir. La porta si aprì allora più grande: “Entrate„ mi dice, “li farò a mangiare„. OUF! Quale sudore!

Meraviglia delle meraviglie, era sola, ed i suoi bambini erano coricati. Mangiai certamente, ne non ho più memoria, ma iniziammo a conversare. Era già tardi, eravamo passati al salone, sedute tutti due sul divano, di fronte alla porta di comunicazione, quando delicatamente, ma allora molto delicatamente, vedemmo socchiudersi questa. Quindi delicatamente, un piccolo naso si avanzò, un piccolo musino all'aria coquin apparì, era Sabine che si era destato. Era radiante, aveva realmente un sorriso polisson che non comprendemmo. Sembrava felice, ma felice! Senza tenere conto delle nostre parole richiuse così delicatamente la porta che non la aveva aperta, e ne restammo là fino al giorno dopo mattina.

Sabine e Sébastien si alzarono molto allegro. Avevano, Sabine otto anni, e Sébastien sei anni e mezzo. Sabine ancora più di Sébastien ballava battendo mani e cantando: “Mamma è innamorata, mamma è innamorata„. Ciò li sfidò enormemente ovviamente sul momento, ma anche a lungo in seguito. In mancanza di potere comprendere, accettammo la situazione così come era. Marie-Claude provò naturalmente a limitarli, ma che fare più? Ricominciarono i giorni seguente, Marie-Claude non sapeva quale comportamento adottare, benché ne ridessimo quando, anche un po'. Ne ricevemmo la spiegazione della loro bocca due anni più tardi e ne riparleremo nella seconda parte, poiché c'era già là, tutta la chiave del successo della nostra riunione. Conoscevo ora molto più cose della sua vita. Le difficoltà che evocavo ci sono alcune linee, del suo vecchio lavoratore ad esempio, ma anche la decisione che aveva preso attualmente di vivere definitivamente da sola con i suoi figli, anche dopo un'eventuale liberazione di quest'ultimo. Sapevo che era infermiere in psichiatria e come io aveva appena fatto costruire la casa che abitava. Non era due bambini che aveva, ma tre, poiché Christophe che aveva allora quindici anni, era pensionante in un istituto universitario di Caen.

Avevamo parlato più della metà della notte, e ci scoprivamo così tanto di punti comuni, di desiderio comune di gestire la vita, che ci sembrò vivere un sogno. Non abbordai ovviamente tutti i miei disordini sessuali, ma avevano attualmente, una vera importanza per me?

Tutte le sere della settimana, ci trovammo, fu meraviglioso. Scambiammo le nostre opinioni su tanto e tanti argomenti che non posso più dirvi ora che rivestirono allora maggiore importanza. L'ultimo giorno della settimana succedé tuttavia molto rapidamente, ed anche se soltanto avessimo bene poco dormito, noi ed avevano tanto e tanto conversato, che sapevamo a che tenerne. Né uno né l'altro preferenze di vivere una relazione alla piccola settimana, al ribasso, a trovarle in cachette nella menzogna. Io stesso ero sposato e gradivo i miei due bambini. Non volevo essere responsabile della loro disgrazia, e Marie-Claude ancora meno. Noi non rivederemmo dunque !

Era la nostra decisione ferma ed irrevocabile del momento, ma così fondamentalmente sincero da una parte e dall'altra. Contrariamente alle situazioni precedenti, la questione aveva avuto il vantaggio di essere posto in lingua chiara: Vivere con un'altra donna? Sì! Fare la disgrazia dei miei bambini e di quella con che vivevo? Non!

Risalivo dunque verso Moutiers in questo treno di notte per andare ricercare i miei a Méribel. Sul sedile ondulato di questo “vagone otto„, mi ricordavo tutti questi giorni meravigliosi. Non lo credo di ricordare che provavo del rammarico così-alla mia vita coniugale, pensando che non avrebbe dovuto esistere. Non!

La separazione era stata molto penosa finché non ero risalito nel treno, ma andavo verso i miei bambini, verso lo sci. La pagina era girata, di meno lo credevo -je.

Al mio arrivo a Moutiers, ero atteso. Annette aveva una forte angina, non potrebbe dunque skier, ma resterebbe eventualmente al calore all'appartamento. Daniel e Gigi e altri amici che skiaient molto poco erano là, mamma anche, Annette non sarebbe dunque solo. Partimmo dunque skier tutti tre, Samuel, Igor ed io. Inutile di dirvi quanto andavano rapidamente per me che non era in freschezza perfetta fisica, ma passa.                   

La sera tutto il piccolo gruppo di amici si riformò all'aperitivo, ed andava avvenire là, una cosa straordinaria, una svolta della mia vita. Due di loro fumavano, ed io presi la sigaretta che mi offrirono. Cosa c'è così di straordinario lo direte? Precisamente se! Ma osserviamo un po'dietro.

Avevo fumato tre o quattro anni, possono essere più, al momento della mia partenza all'esercito e fumavo allora molto, fino al giorno dove avevo realmente preso coscienza della mia debolezza e mi ero stato fermato. Come mi ero sempre battuto in qualsiasi circostanza per non essere debole, mi ero dunque trovato per orgoglio nell'obbligo a quest'epoca di essere più forte che molto, non per essere così debole come la maggioranza. È bene la prova che una buona azione può nascondere molto cattive ragioni, ma passa. Ero allora restato dieci o dodici anni senza fumare, eccetto un sigaro quì là all'inizio di questa sentenza, ed ancora, nelle grandi occasioni. Avevo dunque la grande presunzione non di essere soltanto completamente immunizzato del tabacco, ma che più è di considerarne mantenuto a mai. , Non avevo d'altra parte gradito bere per bere, e da qualche anno, ad ogni riunione di cantiere soltanto io sorvegliavano nel mio lavoro, piuttosto di quanto di portare un litro abbastanza tradizionale di pastis ai gruppi di Assembler, avevo preso la pratica di offrire loro una buona scatola di sigari. Ero diventato molto amico con un capo Assembler, che mi rendeva bene queste piccole attenzioni, con molta molto buona volontà. Più di allora del pasto delle riunioni settimanali, piuttosto che di tenersi alla divergenza quando ero solo, mi aggiungevo allora a loro tutti. Le nostre relazioni erano molto buone, e di tempo ad altri alla fine di questi pasti, prendevo un sigaro della scatola che avevo portato loro. Era ancora una relazione supplementare di buon'amicizia. Mi offrivano ogni volta una sigaretta, quando essi stessi ne prendevano una, ma rifiutavo piacevolmente.

Questa banalità era durata fino al giorno dove, conoscendoli sempre meglio, si erano piacevolmente permessi charrier, nello stile: “Sì, vuoi bene tes grandi sigari di borghese, ma non nostre piccole sigarette di prolo… ». Era ovviamente tutto ciò che c'è più di amichevole, e ne conservo ancora molto una buona memoria, ma quando arrivarono là, io presi in una. La settimana secondo io presi in due, quindi tre. Non potendo sempre “trarre„ sul loro pacchetto, ne comperai uno… Era ripartito!

Non posso dire perché, ma di conseguenza io sus soltanto troppo bene il fenomeno che ciò inizierà tra Annette ed io se riprendessi apertamente di fumare. In questa convinzione intuitiva che ciò li condurrebbe al divorzio, io avere allora non il coraggio di dirgli la verità, per mantenere la nostra ricevuta ed i miei bambini quanto mi era possibile farlo. Cinque lunghi anni erano allora passati in quest'assurdità contesto, e ne ero dunque là in questo giorno di sport d'inverno, quasi a quaranta anni, con una posizione sociale più che invidiabile per molto, a cachotteries di bambini per timore della scintilla che metterebbe definitivamente il fuoco alle polveri. A causa mi sembrava -il, di una storia ogni stupida di sigarette, mentre tanto e tanto altre ragioni erano state cento volte più importanti per una maggioranza, io erano da parte mia costretti a fumare in cachette, se volessi conservare una speranza di vita comune con il mio coniuge. Occorre dire che l'ambiente enfumée degli uffici mi permise spesso di dissimulare i fatti quando, rientrando alla casa la sera, avevo un po'dimenticare di fornirmi di gomma da masticare per purificarmi il allène. Così- fine settimana, non ne parliamo, avevo molto spesso rapidità di arrivare al lunedì per arrostirmi una, senza parlare delle vacanze che lo obbligavano a restare in mancanza che dura di lunghe settimane.

Ne eravamo sempre in questa fase in questa sera di sport d'inverno, e questo primo aperitivo tra amici. La maggioranza di loro conosceva perfettamente la situazione, e taquinaient a volte presentandomi una sigaretta che rifiutavo se non fossi solo con loro. Dopo la settimana che erano appena passato con Marie-Claude, in questo calore ambiente amichevole di compères allegri, là io presi posizione, accettai e délectai la sigaretta che uno di loro mi propose. Non lo feci assolutamente per provocazione, ma fu come ciò, da prendere o lasciare, come una presa di posizione naturale. Ne restammo del resto in questa fase quella sera.

Il giorno dopo Annette non andava meglio molto, la sua angina trascinava un po'. Voleva passare il giorno da attenderli, Samuel, Igor ed io per farmi piacere, ma è vero che non era bene della totalità ed avrebbe preferito rientrare immediatamente. Devo riconoscere che molto al mio posto avrebbe abbandonato l'idea di passare il giorno skier, tanto più che una tempesta violenta faceva collera e che le chiavi dell'appartamento dovevano essere rese nella mattina. Aveva certamente accettato contro cuore a di passare il pomeriggio nella sala di ristorante dove avevamo pranzato, ma ripartimmo soltanto il sabato sera dopo la chiusura dei tracciati come ogni anno.

La sera venuta il vento soffiava sempre così molto, ma nulla lasciava supporre nella discesa della strada in stancati, che un ciclone potesse emergere all'uscita di ogni giro. Arrivati nella valle, ci trovavamo in un imbottigliamento leggero, una volta non è abitudine non è -ce, quando improvvisamente la tempesta che montava e gonfiava da ore scoppiò ed i rimproveri come a abituato caddero. Non dico nulla quanto a questi rimproveri stessi, poiché senza dubbio erano completamente giustificati. Non so se fu il fatto che per una volta mi difesi molto poco che gli diede più assicurazione che all'ordinario, ma del fondo dei suoi risentimenti ricomparirono la sigaretta della vigilia. I suoi carichi fusero quasi in questo senso: “Sì, sono ciò, credi che sia cieco! Hai ricominciato di fumare! Credi che non lo abbia visto ieri sera? Poiché è ciò, domani arrivando a Evreux, chiedo il divorzio! ».

Ciò ne era troppo, anche troppo, essa aveva spesso fatto questo ricatto al divorzio, al volo, al suicidio, cosa so -je ancora. Non dico ciò di accusarlo, poiché so quanto soffriva realmente per la nostra mancanza d'armonia, ma là era: TROPPO! TROPPO!

Déballai i cinque anni durante i quali avevo dovuto nasconderlo come uno scolaro, che percepisce in anticipo soltanto troppo bene il combattimento che ciò porterebbe inevitabilmente. Io lui promesso anche che non avrebbe la possibilità di chiederlo essa stessa questo divorzio, poiché sarebbe io che al contrario lo farà.

Non so così sul momento essa mi credé, poiché me era spesso arrivato io stesso di usare questo tipo di minacce senza metterle ad esecuzione. A differenza delle altre volte, il lunedì mattina, quando tornai al mio ufficio, io chiamai Marie-Claude al suo lavoro e gli chiesi il permesso di passare rendergli visita per spiegarle la nuova situazione.

In quel periodo, il primo piede del primo passo del grande viaggio aveva iniziato ad avanzare. Lo sapevamo a questo momento? Non lo sapevamo certamente realmente, ma fu quella sera, che Marie-Claude diventò realmente per me il mio coniuge, che i suoi bambini diventarono per me i miei alla stregua dei miei due primi. Fu quella sera che iniziammo a formare una nuova famiglia, e da questo giorno che noi eûmes uno e l'altro cinque bambini. Le basi erano lontano di essere molto solide, ma una prima pietra era posta.

La prima sera fu facile, potevo essere in spostamento, come lo dico allora ad Annette al telefono, ma un giorno dopo fa. Avrei voluto non ferire i miei figli, che avevano già tanto sofferto per tutte le discordie. Avrei voluto potere conservarli come prima, ma la vita comune con la loro madre era bella e ben terminata. Cercai allora di conciliare l'inconciliabile, rientrare alla casa una sera su due… ma quale era la mia casa? Da me era in Marie-Claude, all'altra casa. Riconoscevo certamente le pareti della mia casa, vi venivo a vedere i miei bambini, i miei bambini che gradivo, anche se non sapessi né mostrare loro, né i prodotti alimentari interamente, ma non ritornai mai nulla fare di altro soltanto ciò.

Oh! Non vi dirò che l'emergenza di Annette non mi fece molto spesso molta pena da sopportare, ma avevo abdicato. La pagina era realmente girata, non vi potevo più nulla. Mi era stato necessario dieci sette anni prima di comprendere e capitolare dinanzi alla mia buona volontà umana che mi aveva servito soltanto a distruggere ciò che avrò voluto costruire.

Io vissuti allora molti mesi così, così sedute tra due sedie. Passavo alcune notti alla settimana nella mia vecchia residenza, soprattutto al fine settimana, per essere di vantaggio con Samuel e Igor. Una volta anche, andai trovarli alcuni giorni nelle Vosges, in cui passavano con Annette delle vacanze tra amici. Soltanto ecco, quando ero con loro, culpabilisais di trascurare tanto Christophe, Sabine e Sébastien, che Marie-Claude, poiché anche se dormissi presso Annette in queste diverse situazioni, una sola era il mio coniuge, era Marie-Claude.

Furono soltanto quattro a cinque mesi più tardi, verso il mese di luglio, dopo una discussione violenta di più con Annette, che portai definitivamente la mia borsa in Marie-Claude. Una volta ancora, dovevo capitolare a questo desiderio di separarsi in forma amichevole, in buon'intelligenza umana, che ci facilita reciprocamente la vita. Credo tuttavia che Annette vi fosse anche aperta, ma come prima e come sempre, quando uno agiva per essere piacevole all'altro, l'altro lo riceveva sempre come lui essendo sgradevole. Volevamo in realtà costruire un buono divorzio, mentre ci sarebbe stato necessario per ciò essere capaci di costruire un buono matrimonio. Vedete un po'in quale hérésie ci inserivamo ancora, volendo essere con noi stessi, meglio degli altri. Entrammo dunque in una procedura di divorzio, mentre con Marie-Claude rendemmo ufficiali più che potemmo la nostra unione con una dichiarazione di vita maritale in mairie. Ciò rappresentava certamente soltanto bene poco ufficialmente, ma era tuttavia una grande presa di posizione comune, tanto più che Marie-Claude percepiva fino allora assegnazioni di genitori soli, che erano già i beni venute nelle nostre risorse che si soffiavano troppo rapidamente.

Secondo il mio bilancio di previsione di quest'inizio d'attività, tutto si confermava, non come cosa facile, ma tuttavia jouable. Avevo fatto installare un fax ed un telex al mio ufficio, avevo rinnovato mia vecchia piccola Renault 5 società, e beneficiavo di tutti i materiali d'ufficio necessari con il canale della cessazione d'attività di una multinazionale vicina. Il contesto generale restava dunque incoraggiante, ma nessuno degli affari potenziali sicuri con i quali ero partito dalla vecchia società, non si era trattato tra i primi mesi d'attività. Una sola lo era stato e lo avevo perso, cosa che portava già fini di mese un po'difficile. Inizio luglio ne staccai tuttavia su Aubenas, cosa che ci portò alcuni mesi di dilazione, e ci permise anche di unire l'utile piacevole al qualche fine settimana. Gardons del resto di questo periodo una memoria indimenticabile, di una discesa famosa delle gole dello Ardèche in canoë, ma passiamo.

Inizio settembre, tenuto conto delle circostanze e dei miei consigli, Samuel che non aveva ancora scelto veramente la sua via, prevedé di preparare in alternativa una BEP caseificio, e venne ad aggiungersi al piccolo gruppo che formavamo. Ero stato incoraggiato in ciò dal suo atteggiamento à venir aggiungersi alla nostra nuova famiglia già da molti mesi. Igor così-a lui, di una natura più riservata, penava un po'a fare la parte delle cose. Non aveva mentre tredici anni e si trovavano essere molto più vulnerabile alle calomnies della sua mamma al nostro riguardo. La sofferenza tappava questa e la conduceva a fare dietro la mia parte posteriore, il male che non poteva più farmi direttamente.

Tra Marie-Claude e me, No. primi sei mesi di vita comune, furono perfetti. Apprendevamo a conoscersi ed era ogni giorno un po'più meraviglioso. Non ero più preso di desideri sessuali anormali, al contrario, ed il lavoro di Marie-Claude gli permetteva a volte di seguirla in spostamento, quando amiche di cui non mancava, conservavano i bambini. Era arduo!

Quest' amiche si chiamavano Nathalie, Leone, Dominica. Erano molto di giovani infermieri o che aspirano a diventarlo, con che condividevamo molti nostri svaghi. Temporaneamente pensavo -je allora, avevo stabilito le corse d'auto-cross. I nostri progetti, o piuttosto le nostre aspirazioni, erano di qualsiasi altro ordine. Soli o tra amici, condividevamo spesso le loro esperienze del mezzo medico, ma anche le nostre motivazioni passate. Come avrei voluto fare spedizioni nel deserto per scavare pozzi, installare pompe, infine venire in aiuto alle popolazioni svantaggiate, Marie-Claude era stato sul punto di partire con medico del mondo. La mancanza d'opportunità la aveva chiusa in un'altra vita, così- essa “la prevenzione„ era venuta dalla gravidanza dei suoi figli maggiore Christophe. Nei buoni momenti amichevoli délirions a volte su quest'argomenti così cari ai nostri cuori o sui piccoli amici dell'una o l'altra, a volte ancora sulle scappate dei loro pazienti. Essendo la psichiatria il mezzo per eccellenza o il personale si vuole motivare ad interrogarsi sul paziente e le sue reazioni, ciò ci davano numerosi argomenti di conversazione.

Con Muriel, un'altra amica infermiere e Dominica, gli scherzi primi, avevano fallito concretizzarsi con la creazione di una casa di pensione. Tutto ciò era un po'nuovo per me, ma come da qualsiasi giovane, avevo sempre gradito interrogarlo su qualsiasi argomento, ero allora felici di tutte queste notizie scoperte.

Vi consegno tutto ciò un po'alla rinfusa, ma quando non era il delirio di matti morbidi, era a volte Leone che ci tirava le carte. Non era serio al nostro senso, ma tuttavia non completamente anodin… Che è facile cadere in questo tipo di trappole! Ne riparleremo dunque.

Nel mese di novembre di quest'anno ottantasei, Marie-Claude cadde malata e fu ospedalizzata al centro anticancro di Rouen, come lo era stato otto o nove anni prima. Conosceva perfettamente il posto per essersi occupato di un inizio di cancro al collo dell'utero. Se fossimo stati uno e l'altro superstitieux, avremmo allora potuto credere che fosse le parole di Annette che si compievano al suo riguardo: “Di un cancro si si trae, ma non due„, -elle un giorno lo aveva proclamato come una minaccia, completamente tappata dalla rabbia.

Non posso dire se fosse già l'inizio di uno, ma è vero che ciò vi somigliò più di étrangement successivamente. Attualmente l'intervento era benigno. Restò del resto ospedalizzata soltanto alcuni giorni, ma fu tuttavia per noi un giro, che andava profondamente destabilizzare la nostra coppia.

Nulla ivi sembrato veramente in primo luogo e poco tempo dopo il suo ritorno alla casa, accogliemmo per più di un mese, una giovane donna che era alla via: Odette. Era un'ogni piccola persona fragile che misurava molto appena due metri per novanta a cento chili. Era dell'assistenza pubblica belga, ed aveva conosciuto soltanto focolari nella sua infanzia. Era dunque per essa un'esperienza ardua che di trovarsi in una vera famiglia. Ci rendeva spesso servizio nel senso in cui pensava bene di farlo. Io in topo ancora un po', ma era molto buono, molto sincero. Chiamava Marie-Claude “Méére„, prova ad immaginarsi, ciò che ciò poteva dare con questo buono accento “béélge„ che aveva, e la fisica di esse due un po'al Laurel ed audace. Era passato Natale con noi ed abbiamo ancora a volte piacere ad osservare le fotografie di questi tempi felici. Ne abbiamo effettivamente conservato molto una buona memoria, nonostante una partenza un po'precipitata.

ALLORA , Christophe rientrava ogni settimana del collegio e si liberava sulla sua batteria. Fu il suo primo strumento musicale, ma ciò non andava essere l'ultimo. Sabine e Sébastien, vivevano nella gioia e l'incuranza della loro gioventù. Si lagnavano soltanto di una cosa, il fumo di sigarette. Fumavamo tutti in effetti come vigili del fuoco, e quando gli amici di Christophe si riunivano a fare esplosione esplosione alla batteria nella sua camera, non soltanto i piccoli non potevano vedere più la tele a causa del fumo, ma non potevano più anche intenderlo. Avuto scherzato certamente un po'così- rumore ed il fumo, ma ciò per presentare il buono ambiente familiare che regnava ancora, con Samuel e Igor che venivano ad aggiungersi a noi sempre più spesso.

Alla questa fine dell'anno, benché sempre stancata, Marie-Claude avesse ancora il colorante luminoso. Non dico ciò per venter il colorante del mio coniuge, bensì perché ciò non andava durare a lungo. Sfidato da parte mia, dai suoi cambiamenti di atteggiamenti così-alle relazioni innamorate da molti mesi, il mio non-sens non andava neppure ritardare a riprendere la cima.

In ciò che riguardava la mia società, era già il précipice. Facevo stima su stima, proposta su proposta, ma nulla si trattava. I miei colleghi meglio non erano del resto fissati che, poiché nulla a questo periodo si trattava rapidamente. Qualsiasi decisione d'investimento era sempre rifiutata. Avevo staccato un piccolo affare in dicembre, ma ne avevo anche perso un'altra. Non c'era certamente nulla a dire così- punteggio, poiché avevo staccato un affare trattato su due, benché su ogni progetto una decina di imprese fossero regolarmente consultate. Mancavo tuttavia di superficie finanziaria, e quando il totale degli affari trattati è uguale a zero, la metà di zero fa sempre zero. Allora il mio salario, come quelli del gruppo, li cominciò anche ad essere uguali a zero, tanto più che i miei azionisti, influenzati dalle dichiarazioni di Annette non volevano più seguirla.

Il morale non era tutt'al più bello, il mia incompréhension verso Marie-Claude andava crescente, nell'aprile ottantasette, io ricaddi in alcuni attraverso sessuali. Non erano certamente esattamente dello stesso ordine precedentemente, ma andavano destabilizzare Marie-Claude su molti anni al mio riguardo, tanto la coppia era stata messa a prova dura.

Se il morale non fosse tutt'al più alto, la salute fisica non vi era neppure. Soffrivo d'artrosi alle anches da oltre quindici anni e non potevo più affatto di quanto tra allontanare le gambe, soffrivo sempre più ed il male progrediva di anno in anno. In occasione degli sport d'inverno forzavo spesso troppo, ed anche se restassi tutto il giorno sugli sci, io erano arrivato a dovere portare la mia gamba sinistra per potere entrare nell'automobile, quando le mie articolazioni si erano raffreddate.

Da parte sua Marie-Claude si era rimesso a soffrire per gli occhi. Dopo una cosa ne ce n'era un'altra! Uno o due anni prima si era occupata, alla volta di uno scollamento di retina e di ulcerazioni della cornea, dovuto probabilmente a molti fattori aggravanti del momento. Le ulcerazioni avevano ripreso, e nulla né nessuna medicina sembrava potere fare effetto se non è in modo temporaneo. Ciò aveva fatto dire ad uno degli specialisti che aveva consultato, che il problema doveva essere virale, e che dovrebbe adattarsene per il resto della sua vita.

Noi eûmes uno e l'altro, alcuni tempi di dilazioni alle nostre sofferenze con la prescrizione di medicine omeopatica, e ciò ci portò un rinnovamento di speranza. Tuttavia non essendo autorizzato a comparare medicine tra esse, ed essendo da reddito senza problema a prescrizioni più classiche, non formulerò osservazioni.

Durante questo tempo il mio divorzio correva e correva anche il termine imposto alla regolarizzazione degli accordi presi per riprendere nel mio nome personale, il padiglione acquisito sotto il regime della Comunità due anni prima. Correvano anche, il mensualités di rimborso che, per il buono salario di cui disponevo prima, non fossero state importanti, ma per un salario uguale a zero, erano mathématiquement uguali più o meno all'infinito.

In effetto, anche se molti affari fossero sul punto di realizzarsi concretamente, nessuno fra esse non si trattava da molti mesi. Presi in prestito dunque un poco all'uno, un po'all'altro. Avevo tra questi giorni due proposte di buona dimensione, che non potevano sfuggirmi e che erano ad un pelo di decantarsi. Se li avessi qualsiasi due, non soltanto renflouaient, ma mi aprivano allora molto grandi le porte della crescita.

Fu in questo contesto, che per la prima volta da anni, un amico la sfidò rispetto a dio. Andavo dire, fu molto anodin. Le parole andavano forse esserlo, ma così- atti, giudicate in da voi stessi. Conoscevo soltanto abbastanza poco quest'uomo sul piano personale, ma molto bene al livello degli affari, poiché era uno dei miei fornitori. Teneva una piccola fabbrica di valvole inossidabili sulla regione di lione, e quando capì che tre altri fornitori andavano proseguirla per non pagati, mi propose di saldarmi la fattura di più esigono: Ammontava a ventotto mille franchi. Lo informai tuttavia dei miei timori così- diventare dubbio nonostante i suoi sforzi, ma me rispose questa parola che è ancora nel mio cuore: “Se tu me lo rendi, dio me lo renderà „.

So che non lo fece per interessi personali, ma con carità pura cristiana, che dio gli renda effettivamente al centuple. Sette giorni dopo, ero convocato al tribunale di commercio di Versailles. La cessazione d'attività era dichiarata.

Non fu ovviamente una sorpresa per me, ma al giorno dopo, la morte nel cuore, iniziavo a sistemare il mio materiale, quando io ricevuti certamente l'ultimo appello telefonico prima di avere la linea tagliata definitivamente. Era uno di questi due clienti i cui affari erano sul punto di realizzarsi, egli mi faceva ordine. Io pus ovviamente non accettarlo. Eravamo nel luglio 1.987.

Questo progetto, trattato con un laboratorio farmaceutico, riguardava una produzione e distribuzione d'acqua demineralizzata ultra pura. Questo cliente aveva preso in considerazione la mia proposta, in seguito al partenariato che portavo da un lato, ma soprattutto grazie alla fiducia che accordava al mio progetto, essendo il metodo di sterilizzazione non usato in Francia in questo tipo d'utilizzo. Tutto arrivava alcuni secondi troppo tardi, ma tenuto conto delle sue convinzioni da farmi fiducia, trovammo un terreno d'intesa. Andava fare ordine all'una delle mie imprese partner che mi riassegnerebbe diverse prestazioni come il consulente tecnico. Sitôt detto, sitôt fatto, il giorno stesso mi dichiarai in questa funzione dinanzi agli organismi ufficiali.

Le cose sembravano volere evolvere con queste nuove distribuzioni, traslocammo dunque al mio domicilio di Evreux, più spacieux della casa di Marie-Claude, ma soprattutto molto più vicino del centro città e del suo lavoro. L'estate era fortunatamente arrivata, poiché essendo la sua salute sempre più precaria, le sue vacanze d'agosto andavano pensavamo, di fargli il più grande bene. Il mio cantiere trovandosi in regione di lione, tentammo in effetti di unire l'utile al piacevole portando tutta la famiglia in accamparsi a prossimità al lago di Paladru. Se quest'opportunità andasse risultare di vacanze ardue per Sabine e Sébastien, ciò non andava purtroppo essere il caso di Marie-Claude che in mancanza di mezzi  dut restare sola al camping sei giorni su sette da attendere il nostro ritorno.

Avevo effettivamente per le circostanze, invitato “gentilmente„ Samuel e Christophe a venire ad aiutarlo al cablaggio elettrico e pneumatico che avevo conservato a mio carico oltre alle mie prestazioni standard di studio, controllo e messa in servizio. Christophe era appena passato la sua BEPC e la aveva mancata, così- Samuel che aveva fatto semblant di iscriversi… Lo aveva mancato anche. Indovinate l'errore. Avevano tuttavia tutti due alcune nozioni di cablaggio, Christophe perché era un po'il suo obi dopo la batteria, e Samuel, perché aveva molto bene partecipato al momento della costruzione del nostro padiglione. Fu per uno come per l'altro, le loro vere armi nell'industria, e fu certamente per loro un scatto, poiché alcuni anni più tardi, andavano tutti due fare un tirocinio FPA d'elettromeccanico.

Verso quest'epoca, mi stabilii una seconda volta di fumare. Avevo da un lato come un grande intorpidimento, come una grande stanchezza, che mi prendeva tutta la spalla sinistra ogni volta che fumavo, ma c'era soprattutto la situazione finanziaria di cui culpabilisais. Come la prima volta, una quindicina di anni prima, feci parvenza di essere forte, smettendo di fumare quando lo volevo. Aggiunsi anche questa volta, la possibilità di perdere parallelamente. Lo dicevo certamente come uno scherzo, mentre era in mancanza di redditi, ma in fondo al mio cuore, ne soffrivo tantissimo.

Come me, Marie-Claude tentò allora la sospensione del tabacco. Provava lo stesso tipo di dolori e cercava anche senza dubbio, di fare le stesse economie, ma al contrario di me, nonostante tutta la sua buona volontà e tutti i suoi sforzi, non lo poté. Ogni giorno e spesso anche più volte al giorno, la vedemmo prendere la decisione di fermare. Non era certamente il desiderio che gli mancava ma non lo poteva. Ne non dirò più per il momento, poiché avremo l'occasione di ritornare più volte su quest'argomento.

Di mese in mese diventava più gialli, come colore terra. All'inizio della nostra unione, la sua vitalità che era bene sopra la media, senza essere esagerata come la mia, gradualmente, gradualmente la aveva molto diminuita. A venti anni, era stata chiamata “signorina cento mille volt„ all'ospedale, poiché era i grandi anni d'Gilbert Bécaud. Era sempre restata fino allora a quest'immagine, anche ai difficili momenti vissuti con il suo ex-lavoratore, ma là, trascinava i piedi. Era più male di giorno in giorno e la medicina del lavoro iniziò a preoccuparsene sul suo luogo di lavoro. Era quasi bene durante le sue ore di servizio, ma fin dalla soglia della casa familiare superata, non aveva più nessuna risorsa, più nessuna vitalità.

Gli anni erano passati per me, dall'età da tredici o quattordici anni, dove i miei genitori avevano fatto venire questa “gente„, a contrastare eventuali atti d'sorcellerie, ma non posso dire sempre che questa interpretazione dei fatti sia allora completamente caduta ai oubliettes. Là aveva di più una dozzina di anni soltanto papà era morto, mentre tenevo sempre la mia nonna per responsabile della sua morte con atti d'sorcellerie. Ero tuttavia certo, che questo tipo di male poteva essere superato dalla sola forza di carattere. Soltanto ecco, troppo è troppo, e qualsiasi opiniâtreté ha i suoi limiti. La mia andava che si riduce di giorno in giorno.

Non vi dico che affondai di conseguenza in la deprimo. Non! Bene all'opposto, poiché avevo sempre l'intenzione ferma di farci uscire tutti. Continuavo del resto a battersi, ma così- forze sovrannaturali, iniziava a formarsi, un grande interrogativo nel mio spirito. Quest' argomento restava tuttavia più che inaccessibile con Marie-Claude, poiché da parte sua lo considerava delirante.

Si ricordava ovviamente, che ai tutti primi giorni della sua entrata in psichiatria, aveva ricevuto da un curato brave, certamente il aumônier dell'ospedale, un unico corso di insegnamento sul exorcisme. Poiche'questa presa di contatto ha in seguito fatto posto a tanto e tante dimostrazioni opposte, soltanto la giustificazione della tesi, erano state rapidamente demolite dall'antitesi quotidiana vissuta durante i ventidue anni successivi.

Tra essa, per che il male era dunque soltanto il volo, l'adulterio, l'omicidio, e ne passo, ma per che le parole di sorcellerie, magia, spiritisme, erano soltanto deliri mistici, ed io che voleva bene credervi, ma ne ne considerava al riparo con la mia forza di carattere; per essa a che la sua nonna aveva appreso che pregare era parlare a Gesù, come segretamente lo aveva del resto insegnato ai suoi bambini, e me che rifiutava ancora l'esistenza anche di dio ed accettavate Gesù soltanto come extraterrestre, come volevate che se ne uscivamo?

I suoi cambiamenti di comportamenti andavano tuttavia iniziare ad avvicinarci uno dell'altro. Non vi parlo là delle grandi linee che avrebbero potuto essere legate a tutte le difficoltà finanziarie o altre circostanze infelici che vivevamo. Non, si trattava di tutto uno mucchio di piccoli dettagli di comportamento che non esistevano fino allora in essa e che vedevo ogni giorno apparire imperturbablement. Non era neppure trasformazioni di aspetti fondamentali; non, ma situate in tutti i piccoli dettagli che avevo potuto in passato rimproverare ad Annette o anche semplicemente trovare sgradevole in essa.

Si trattava di piccole futilità di cui non era responsabile, ma iniziai a trovarle sempre più in Marie-Claude. Ovviamente non vi esporrò nei dettagli questi diversi piccoli comportamenti benigni, ma era ad esempio che Annette sudò delle mani, Marie-Claude della quale ciò non era mai stato il caso, si trovava di stesso. Potremmo certamente spiegare ciò con la preoccupazione, ma i piedi, la contrazione delle dita quando ci diamo la mano… Avevo sempre più l'impressione sorprendente, che Marie-Claude diventava Annette.

Come lo avevo spesso fatto per Annette, iniziai ovviamente a sfidare Marie-Claude, soprattutto così- la contrazione delle mani. Credevo che avrebbe potuto almeno evitare ciò… Come Annette, era convinta non a farlo. Contro ciò, cosa potevo -je fare più? Diventavo impotente, diventavamo tutti due impotenti. Verso maggio o giugno ottantasette prima dunque delle vacanze d'estate, che associa in gran parte i suoi problemi di salute alle sue reazioni nervose eravamo già andati vedere un magnétiseur.

Il magnetismo era bene nelle mie “lunghezze di onde„ se posso esprimersi così, ma verso settembre, le nostre conclusioni avvicinandosi sempre più una dell'altra, ci rivolgemmo ad una persona della regione mancelle, che le erano insegnate come molto efficace. Era giovane per questo tipo di esperienze, circa ventisei, ventotto anni, essa era incinto. Dopo due o tre sedute, ci annunciasse le sue preoccupazioni e le sue capacità al nostro argomento. Ci dice di avere troppe manifestazioni allora che “agiva„ per noi, che “era„ troppo molto per essa. Li affidò anche avere fatto uno strato falso, a causa pensava -elle di ciò che dominava su noi e che essa stessa combatteva. Declinò dunque i suoi servizi al nostro riguardo, ma ci indicò tuttavia due indirizzi. Si trattava per una di essa di un buono vecchio curato di campagna che andammo vedere immediatamente poiché i suoi servizi erano gratuiti, tandis che per il secondo, ci occorreva prendere appuntamento presso “il monsignore„ presumibilmente imparable a Parigi, e la cui retribuzione era relativamente elevata per un bilancio come il nostro.

Questo dice bilancio era purtroppo sistematicamente negativo con i nostri soli redditi correnti, è da dire il salario di Marie-Claude. Nulla che le scadenze dei nostri due padiglioni rappresentavano soltanto un importo superiore a quest'ultimo. Occorreva tuttavia aggiungere alle nostre spese i prodotti alimentari di sei e spesso sette poiché Igor, alla nostra grande gioia si aggiungeva allora spesso a noi, più  le spese correnti di un focolare come l'elettricità, l'acqua, le assicurazioni, le imposte… Inutile dunque di dirvi a quale velocità il nostro deficit poteva aumentare. Percepivo bene abbastanza forti retribuzioni in seguito ai lavori presso il laboratorio farmaceutico, ma si trovavano così tanto rapidamente assorbiti nell'arretrato della società da tutti gli uscieri che noi correvano dopo, che non rappresentavano affatto soltanto una goccia d'acqua in un oceano.

Ci occorreva tuttavia invertire il vapore se vogliano ripartire nel buon senso, allora anche se dobbiamo pagare caro, egli si occorresse pensassimo, una persona potente.

Da parte mia , non ero stato convinto dell'efficacia della preghiera del buono vecchio curato che eravamo passati vedere, così- Marie-Claude io non possono dirvelo poiché tutto ciò gli sembrava sempre delirante, dunque inaccessibile. Occorre dire che la preghiera di quest'ultimo mi aveva bene lasciato un'onda interpellanza, che non sapevo allora situare, ma che mi portava un'impressione di irrisorio. Era andato cercarla in un libro, certamente un messale e la aveva chiamata, mi sembra, la preghiera di exorcisme. Fino allora nulla di troppo anormale, ma ora che vi riconsidero, doveva essere fatta soltanto al nome di Gesù. Alcuni fra voi potranno eventualmente verificarlo, ma certamente comprenderete perché non ero stato convinto, poiché per me Gesù poteva essere stato al massimo soltanto un extraterrestre.

Alcuni tempi passarono e poiché la situazione non evolveva, prendemmo appuntamento presso il questo “monsignore„. In attesa di questa riunione, non affondai sempre nella apatia, poiché anche se il morale fosse leggermente raggiunto, avevo più che mai l'intenzione ferma di farci uscire tutti. Ero in ciò ragaillardi può essere con la speranza di questi futuro “matrici sortilegio„, ma soprattutto con un altro progetto più concreto.  L'impresa che mi aveva comperato il controllo di cantiere di cui abbiamo appena parlato, era abbastanza di forte dimensione ed aveva dal mondo molte filiali. A caso di una riunione, il suo Presidente mi aveva allora parlato di un'opportunità da unire i nostri sforzi. Aveva in Venezuela una filiale che era nella necessità di trovare nuove lacune di mercato, dopo il crollo del corso del petrolio e la svalutazione dello Bolivar che se ne seguiva. Questa filiale non voleva prendere a suo carico la struttura di un servizio agroalimentare, ma egli stesso mi dava il suo avallo per installarlo nei loro locali e disporre tanto del personale di segretariato che tecnico, di cui avrei bisogno. Inutile di dirvi che tutti ne fummo onorati e nonostante la debolezza di Marie-Claude che cresceva di giorno in giorno, fu per essa e per noi tutti, un grande rinnovamento di speranza.

Quest' occasione era tanto più inaspettata, che avevamo allora un amico venezuelano Felipe, medico che assiste all'ospedale dove lavorava Marie-Claude, che da molti mesi, voleva portarli da lui a Barquisimeto. Con l'ultimo termine di regolamento del cantiere, sempre lo stesso, riservammo dunque in privilegio, due posti su un volo in partenza per Caracas inizio gennaio.

Questa traduzione è stata effettuata da un traduttore elettronico, è per questo che chiediamo a lei molta indulgenza, e siamo aperti a qualsiasi proposta dalla sua parte per una migliore interpretazione. Grazie per ciò, di volere contattarci qui.

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